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I SOCIAL MALATI - il linguaggio violento, atteggiamenti violenti, le minacce - Gravi danni sociali

* Il linguaggio e gli atteggiamenti violenti sui social network sono diventati un fenomeno sempre più diffuso e preoccupante, con effetti negativi profondi, in particolare sui più giovani.  Il linguaggio violento sui social: una minaccia per il benessere sociale e per i giovani

* Negli ultimi anni, l’uso dei social network è diventato parte integrante della vita quotidiana, soprattutto per le nuove generazioni. Tuttavia, insieme alle opportunità offerte da questi strumenti, è emersa anche una faccia oscura: la diffusione del linguaggio violento, degli atteggiamenti aggressivi e delle minacce. Questo fenomeno, spesso sottovalutato, comporta gravi danni sociali, psicologici ed educativi.

* Sui social, l'anonimato o la distanza fisica spesso abbassano le inibizioni, portando molte persone a esprimersi in modo aggressivo, offensivo o minaccioso. Commenti carichi di odio, insulti gratuiti e minacce dirette o velate sono all’ordine del giorno. Questa violenza verbale può sfociare in veri e propri casi di cyberbullismo, un problema che colpisce in modo particolare bambini e adolescenti.

* I più giovani, infatti, sono spesso più vulnerabili. In un’età in cui l’identità si sta formando, essere bersaglio di minacce o insulti può compromettere seriamente l’autostima, generare ansia, depressione e nei casi più estremi portare a gesti autolesionistici o suicidari. Inoltre, la continua esposizione a un linguaggio aggressivo può portare alla normalizzazione della violenza, influenzando negativamente lo sviluppo di empatia, rispetto e senso civico.

* Ma i danni non si fermano al singolo individuo. La violenza verbale online contribuisce a creare un clima sociale tossico, polarizzando il dibattito pubblico e alimentando l’odio tra gruppi diversi. I social, nati per connettere, rischiano così di diventare strumenti di divisione e ostilità.

* È quindi fondamentale promuovere un uso consapevole e responsabile dei social media. Le famiglie, le scuole e le istituzioni devono collaborare per educare i giovani al rispetto reciproco, al dialogo civile e alla gestione dei conflitti. Allo stesso tempo, le piattaforme digitali hanno il dovere di intervenire con maggiore efficacia per monitorare e contrastare i comportamenti violenti, promuovendo un ambiente più sicuro e sano.

* In conclusione, il linguaggio violento sui social non è un semplice sfogo, ma una vera e propria minaccia alla salute mentale dei giovani e alla coesione sociale. Combatterlo è una responsabilità collettiva che richiede consapevolezza, educazione e impegno concreto

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