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POLITICA E LAVORATORI AFFETTI DA MALATTIE ONCOLOGICHE, INVALIDANTI E CRONICHE - On SERRACCHIANI (PD)

CAMERA - Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche  (SERRACCHIANI del PD) - Proposta di Legge  Presentata il 13 ottobre 2022 - SERRACCHIANI


doc:  http://documenti.camera.it/leg19/pdl/pdf/leg.19.pdl.camera.153.19PDL0003690.pdf


Il caso del giovane Steven Babbi di Cesenatico che, a soli ventiquattro anni, è deceduto dopo una lunga lotta contro il sarcoma di Ewing, e che per il prolungarsi della malattia si è visto revocare l’indennità di malattia dall’INPS – l’ente titolato all’erogazione delle prestazioni economiche per malattia –, ci portò nella scorsa legislatura a presentare una specifica proposta di legge volta a dare soluzione a questo tipo di situazioni


SITUAZIONE PRECEDENTE


Un effetto paradossale conseguenza, 


1) da una parte, dei progressi della scienza medica, che fortunatamente ha consentito di prolungare la vita di pazienti affetti da malattie oncologiche o da malattie un tempo sconosciute o ritenute incurabili, e, 


2) dall’altra, dall’arretratezza della disciplina che tutela il diritto del lavoratore di mantenere il proprio posto di lavoro anche in caso di malattia prolungata, il cosiddetto periodo di « comporto », disciplina risalente addirittura al 1924.


Infatti, tale diritto è tuttora disciplinato dal regio decreto-legge 13 novembre 1924, n. 1825, convertito dalla legge 18 marzo 1926, n. 562, il cui articolo 6, quarto comma, dispone che, in caso di interruzione di servizio dovuta ad infortunio o malattia, il lavoratore conserva il proprio posto di lavoro per un periodo di tre mesi, se ha un’anzianità di servizio non superiore a dieci anni, e per un periodo di sei mesi, se ha un’anzianità di servizio di oltre dieci anni.


Una volta superato il periodo di comporto, le uniche possibilità per il lavoratore sono rappresentate, laddove previsto dalla contrattazione collettiva di riferimento, dalla richiesta dell’aspettativa non retribuita e, successivamente, dalla fruizione delle eventuali ferie maturate


GC - Segieremo le cose e vedremo cosa farà la Politica