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ROTTAMAZIONI - La BUFALA sull'Europa che vorrebbe farci ROTTAMARE L'AUTO. Nessun allarme !

Da qualche giorno circola con insistenza la presunta notizia di un nuovo regolamento europeo in materia di rottamazioni: secondo Isabella Tovaglieri, europarlamentare della Lega, la Commissione europea avrebbe infatti presentato una proposta per imporre la rottamazione di veicoli a fine vita, anche se riparabili. In realtà, Bruxelles non vuole imporre un obbligo del genere.


Discrezionalità. E' tutto falso in realtà - Rimane inviolabile il diritto dei proprietari di scegliere il destino preferito per il proprio veicolo. La proposta, infatti, ha il solo obiettivo di definire un quadro per migliorare la gestione dei veicoli a fine vita e, come precisato da un portavoce della Commissione, non concede alla Ue alcun diritto di "sequestrare e rottamare un’auto se quest’ultima non soddisfa i criteri". Alla fine, spetterà al proprietario decidere se dismettere il mezzo o no. E in ogni caso, per ora si tratta solo di una proposta che dovrà essere esaminata e approvata dal Parlamento e dal Consiglio ed eventualmente emendata. E non è detto che i tempi siano stretti. Dunque, è il caso di parlare solo di un allarme, neanche tanto circostanziato






Il testo senza interpretazioni. La proposta risale allo scorso luglio e riguarda i veicoli fuori uso, ossia da considerare ormai come rifiuti. Dunque non più riparabili. Nello specifico, la Commissione vuole introdurre misure per migliorare la "circolarità delle auto", stabilendo delle regole per la progettazione, la produzione e il trattamento di fine vita e prevenendo le esportazioni all’estero di mezzi non più idonei alla circolazione. 


 In sostanza, Bruxelles punta a migliorare la qualità della raccolta, del trattamento e del riciclaggio dei veicoli, il che significa che la proposta si rivolge ai costruttori, alle società di riciclo e agli Stati membri. Non vi è alcuna imposizione in capo agli automobilisti. L’unico obbligo è il ricorso a centri di raccolta e trattamento autorizzati che, a loro volta, dovrebbero rilasciare specifici certificati di rottamazione anche per evitare il fenomeno dei "veicoli scomparsi".