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I RAVE ed il nuovo reato di invasione di terreni o edifici

Manifestazioni vietate dal nuovo decreto rave? Facciamo chiarezza - D.L. 162/2022 - Il nuovo decreto rave prevede una multa fino a 10.000 euro e la detenzione fino a 6 anni per chi prende parte a un raduno pericoloso; ma vieta anche le manifestazioni?


Il cosiddetto decreto Rave varato dal governo Meloni ha messo immediatamente in allerta sia l’opposizione politica che gli avvocati penalisti. La paura è che il nuovo articolo 434-bis c.p. non si limiti a proibire i raduni pericolosi, il rave infatti è diventato un vero e proprio reato, ma che preveda anche manifestazioni vietate.


L’articolo 5 del D.L. 162/2022 prevede per l’appunto l’introduzione del reato di invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine, la salute e l’incolumità pubblica, con sanzioni sia per gli organizzatori che per i partecipanti stessi. Il tema della sicurezza pubblica non viene tuttavia chiarito in maniera esaustiva, nonostante le pene previste non siano da sottovalutare






Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha spiegato che l’obbiettivo di questa norma è la prevenzione di situazioni pericolose e spesso difficili da gestire per le Forze dell’Ordine, in particolare alla luce del recente rave di Modena che ha creato non pochi problemi durante le trattative per lo sgombero. Nonostante l’obbiettivo comune resti quello di combattere l’illegalità, in molti si sono schierati contro questa norma, chiedendo di fare chiarezza.


Decreto Rave: quali saranno le manifestazioni vietate


L’articolo 5 del D.L. 162/2022 prevede per l’appunto l’introduzione del reato di invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine, la salute e l’incolumità pubblica, con sanzioni sia per gli organizzatori che per i partecipanti stessi. Il tema della sicurezza pubblica non viene tuttavia chiarito in maniera esaustiva, nonostante le pene previste non siano da sottovalutare


La nuova normativa, infatti, non tratta dei rave in maniera esplicita, limitandosi a condannare tutti i raduni che mettono in pericolo la collettività. Per il momento, quindi, non è possibile escludere che siano vietate anche tutte le altre forme di manifestazione e associazione.


Il motivo è che il nuovo articolo introdotto nel codice Penale non definisce i criteri per stabilire in maniera definitiva l’eventuale pericolosità dell’evento, lasciando il tutto al sostanziale libero arbitrio del governo.


Il vicesegretario Matteo Salvini si è detto in completo disaccordo su questa discussione, affermando che l’obbiettivo del governo è semplicemente la difesa della legalità mentre, anche secondo il Viminale, non viene lesa in nessun modo la libertà di manifestazione prevista dalla Costituzione


 


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