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LAVORO STRAORDINARIO OLTRE I LIMITI - Il "Risarcimento dei danni"

Lavoro straordinario oltre i limiti: c’è risarcimento? La maggiorazione retributiva non basta a compensare i danni; come si calcola il danno da usura psicofisica alla salute del lavoratore e quale prova occorre fornire


Il riposo è un diritto irrinunciabile del lavoratore, così come le ferie. Lo dice l’art. 36 della Costituzione, lo ribadiscono le direttive dell’Unione Europea [1] e lo confermano tutti i contratti collettivi nazionali di lavoro, che individuano anche i limiti massimi di ore lavorative giornaliere, settimanali e mensili per ogni categoria e comparto d’impiego


La maggiore retribuzione esclude il risarcimento?


Stiamo parlando di un fenomeno che va ben oltre la semplice retribuzione spettante per le attività prestate oltre l’orario lavorativo normale, e che per legge deve essere maggiorata. Il risarcimento, infatti, deriva dalla commissione di un fatto illecito, che consiste nella richiesta al lavoratore dipendente subordinato di svolgere prestazioni lavorative eccedenti l’orario massimo fissato dalla legge e specificato nei contratti collettivi.






Qual è il limite del lavoro straordinario?


Per legge, in caso di lavoro a tempo pieno svolto su 40 ore settimanali il limite del lavoro straordinario è di 8 ore settimanali e di 250 ore annuali.  Il superamento del limite settimanale, però, va rapportato alla media di periodo stabilito dalla contrattazione collettiva, non in base ad una singola settimana; in genere, i Ccnl considerano un arco di tempo compreso fra 4 e 6 mesi, che può arrivare a 12 mesi in presenza di eccezionali ragioni organizzative e produttive


Quali sono i danni provocati dallo straordinario eccessivo?


Il risarcimento del lavoro straordinario eccessivo riguarda molteplici aspetti: sono compresi anche i danni morali dovuti alla sofferenza interiore e quelli esistenziali, tra i quali rientra la la compensazione economica del tempo libero perduto, che il lavoratore non ha potuto dedicare alla propria famiglia o alle sue attività personali. La voce risarcitoria che incide di più consiste nei danni alla salute causati dall’impegno lavorativo eccessivo ed assorbente e dallo stress prolungato che ne deriva ed ha indubbie conseguenze negative sull’organismo umano. Il superlavoro provoca il grave esaurimento nervoso chiamato burnout e numerose malattie, dall’infarto agli ictus, per citare le più comuni, ed anche conseguenze negative a livello psicologico, come ansia, depressione e disturbi psichiatrici


 


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