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SALARI MINIMi: l'Europa ha già approvato, in via definitiva, la nuova legislazione

Il Parlamento Ue ha approvato in via definitiva la «nuova legislazione sui salari minimi adeguati nell'Ue». La legge era stata già concordata a giugno e si pone l'obiettivo di «migliorare le condizioni di vita e di lavoro di tutti i lavoratori dell'Ue e promuovere progressi in ambito economico e sociale».


I CONTRATTI COLLETTIVI


Come riportato sul sito del Parlamento Ue, la nuova direttiva si applicherà a tutti i lavoratori dell'Ue con un contratto o un rapporto di lavoro. I Paesi Ue in cui il salario minimo gode già di protezione, grazie ai contratti collettivi, non saranno tenuti a introdurre queste norme 


LIMITI PER I SINGOLI STATI MEMBRI


Il Parlamento sottolinea più volte come la scelta finale sia a carico dei singoli stati membri, che però «dovranno però garantire che i loro salari minimi consentano ai lavoratori una vita dignitosa, tenendo conto del costo della vita e dei più ampi livelli di retribuzione».






IL RISPETTO DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA


La direttiva, quindi, non impone agli stati di fissare un livello minimo di salario, ma fornisce delle indicazioni di massima su livelli medi e mediani. In particolare, poi, si garantisce il completo rispetto della contrattazione collettiva, che anzi rimane prioritaria: «la contrattazione collettiva a livello settoriale e interprofessionale è un fattore essenziale per determinare i salari minimi adeguati e, pertanto, deve essere promossa e rafforzata sulla base delle nuove regole»


LA SITUAZIONE IN ITALIA


La proposta di legge sul salario minimo in Italia è stata presentata un anno e mezzo fa ma non ha trovato il via libera in Parlamento. In praticamente tutti i programmi elettorali, comunque, è presente un riferimento al salario minimo. In generale, tuttavia, i numeri Inps inquadrano una situazione molto positiva sulla contrattazione, almeno a livello di copertura