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SHRINKFLATION: la nuova pratica scorretta delle imprese a danno dei Consumatori

Shrinkflation è un termine anglosassone composto di “shrink” (restringere) e “inflation” (inflazione): una tecnica che prevede stesso prezzo dei prodotti ma meno quantità.


COSA E'


si indica una pratica molto diffusa nel mondo dell’industria: quella di diminuire il quantitativo dei prodotti di largo consumo in modo da camuffarne l’aumento dei prezzi


Il costo che si paga per un pacco di pasta o di riso, di carta igienica o di dentifricio è sempre lo stesso ma dentro la confezione le imprese mettono meno prodotto. 


ESEMPIO PRATICO


Per fare un esempio pratico: se prima una confezione da 500 grammi di spaghetti costava 1,50 euro, adesso costa sempre la stessa cifra ma dentro invece di mezzo chilo ci sono 400 grammi.






NUOVA CONFEZIONE PER INGANNARE


Spesso, inoltre, alla diminuzione del quantitativo all’identico prezzo, si associa una nuova confezione o un rinnovamento visivo del marchio in modo da disorientare il consumatore e trasformare un prodotto sconveniente in qualcosa di accattivante. 


LE SEGNALAZIONI


Barilla, gli snack dei marchi Kitkat, Lion e Smarties 


LA SEGNALAZIONE ALL'ANTITRUST


Abbiamo una specifica denuncia/segnalazione all'antitrust. GUARDIACIVICA  vuole sapere dalle autorità se questo modo “sleale” di operare può costituire “fattispecie penalmente rilevanti, dalla truffa alla pratica commerciale scorretta”.


GUADAGNI PER LE AZIENDE E COSTI PER I CONSUMATORI


Il sistema produce enormi guadagni alle aziende produttrici ma di fatto svuota i carrelli e le tasche dei consumatori, realizzando una sorta di ‘inflazione occulta’.  Tutto ciò avviene sotto lo sguardo inconsapevole del consumatore, il quale nel momento in cui acquista ad esempio una busta di patatine fritte difficilmente si chiede che dimensioni aveva la confezione di quello specifico prodotto in precedenza.


I DATI ISTAT


in Italia nell’ultimo anno i casi di Shrinkflation sono stati 7306. I prodotti più colpiti sono pasta, pane, zuccheri, dolci, confetture, caffè, cioccolato, miele, bibite, latte, formaggi, creme e lozioni. Addirittura durante il periodo di Pasqua il peso di alcune colombe è passato da 1 chilo del 2021 a 750 grammi del 2022.