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SALARIO MINIMO - La situazione Italiana a giugno 2022

Nell’Unione Europea, in 21 dei 27 Stati membri è stato già introdotto il salario minimo, ma l’Italia non ha ancora provveduto a tale riforma.


Tra i Paesi dell’UE, il salario minimo non esiste, oltre che in Italia, anche in Danimarca, Cipro, Austria, Finlandia e Svezia, qui i salari sono disciplinati dai contratti collettivi nazionali.


INFLAZIONE - COSA E' SUCCESSO NEGLI ULTIMI MESI

Negli ultimi mesi il tasso di inflazione in Europa ha raggiunto il valore medio annuo del 7,5%. Secondo i dati Eurostat, l’incremento medio dei salari è stato del +3%: ne consegue la riduzione del potere d’acquisto di 4,5 punti. 


LA PROPOSTA DEL MINISTRO DEL LAVORO - ANDREA ORLANDO


Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha proposto di legare gli incentivi e gli aiuti monetari alle imprese nei settori più in difficoltà (i cosiddetti ristori) a una corrispondente ripresa salariale. In sostanza, la proposta prevedeva che parte dei ristori fossero devoluti ai lavoratori. Una operazione positiva per le imprese, che avrebbero potuto beneficiare sia di parte dei sussidi, sia di un possibile aumento di ricavi grazie all’aumento del potere di spesa di chi lavora – quindi della domanda.





IL DINIEGO DELLA CONFINDUSTRIA


Il diniego di Confindustria è stato netto, talmente netto che la proposta è finita subito nel dimenticatoio.


COSA NE PENSANO I SINDACATI


In Italia non esiste un salario minimo. CISL e UIL sono ferocemente contrarie e la posizione della CGIL, pur ammettendo delle aperture, non appare chiara e univoca. A parte i 5stelle e Sinistra Italiana, i partiti in Parlamento fanno finta di non vedere. E di fronte all’autoritarismo del governo Draghi, la capacità contrattuale dei 5S e di SI (che è all’opposizione) è risibile.


PERCHE' I SINDACATI SONO CONTRARI


La contrarietà all’introduzione di un salario minimo legale viene argomentata sostenendo che tale misura potrebbe mettere a repentaglio la contrattazione collettiva. Ma l’Istat ci ricorda che più della metà delle lavoratrici e dei lavoratori in Italia (il 54,5%, pari a 6,8 milioni di persone) è in attesa del rinnovo del CCNL, soprattutto nel settore terziario.