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REVENGE PORN: prima applicazione dell'articolo 144-bis del codice della privacy

Per bloccare il revenge porn il Garante della privacy gioca d’anticipo. Sono cinque le ingiunzioni notificate d’urgenza a Facebook, Instagram e Google per bloccare la messa in rete di foto e video di contenuto sessuale


IL REVENGE PORN = diffusione di video e foto a sfondo sessuale con l’intento di rovinare la reputazione della vittima, che in alcuni casi arriva al suicidio


IL NOSTRO ORDINAMENTO GIURIDICO


Nel nostro ordinamento il revenge porn è punito dall’articolo 612 ter del Codice penale “Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti” che vuole salvaguardare la privacy, la reputazione e la libertà sessuale individuale. Il testo dell’articolo 612 ter recita:






L'ARTICOLO 612 TER DEL CODICE PENALE


“Chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro 5.000 a euro 15.000.”


LE INGIUNZIONI DEL GARANTE


A darne notizia è lo stesso Garante (newsletter del 30 maggio 2022) che, su richiesta delle potenziali vittime, ha ordinato alle piattaforme di adottare immediatamente tutte le misure necessarie ad impedire la diffusione sulle relative piattaforme del materiale contestato.


L'ART 144-bis DEL CODICE PRIVACY


 Si tratta della prima applicazione dell'articolo 144-bis del codice della privacy (d.lgs. 196/2003), inserito dal decreto legge 139/2021. Questa disposizione ha introdotto uno strumento di tutela preventiva a beneficio di chi teme che contenuti sessuali possano essere diffusi in rete contro la sua volontà. Chi ha un fondato motivo di questo tipo, anche se minore con più di 14 anni, può rivolgersi al Garante che, nel giro di 48 ore, ingiunge alle piattaforme quanto ritenuto efficace per prevenire il pericolo di diffusione dei contenuti osceni. 


LA MISURA PREVENTIVA DELL'ART. 144-BIS


La procedura varata dall'articolo 144-bis citato, che sta muovendo i primi passi, è di natura precauzionale e si attaglia a situazioni in cui la diffusione è un pericolo ancora non realizzato. . In ogni caso per attivare questa tutela anticipata occorre avere il coraggio di attivarsi e inviare il materiale alle autorità, perché operino il blocco preventivo.