cambia grandezza del testo A A A

Carta europea della disabilita' in Italia. Cosa è e quali sono i criteri per il suo rilascio ed utilizzo

La Disability Card, o Carta europea della disabilità, nasce nell’ambito del programma “Diritti, uguaglianza e cittadinanza per il periodo 2014-2020” di cui al reg. (UE) 1381/2013 e si colloca tra le misure adottate su base volontaria dagli Stati membri nell’ambito della strategia dell’UE 2010-2020 in materia di disabilità.


Si tratta di una tessera che consente l’accesso delle persone disabili a servizi gratuiti o a costo ridotto in materia di trasporti, cultura e tempo libero sul territorio nazionale, in coerenza reciproca con gli altri Paesi dell’Unione Europea. Ad oggi, partecipano al progetto otto Paesi, tra cui l’Italia.





All’interno dell’ordinamento italiano, la Carta ha trovato un’iniziale disciplina con l’art. 1/563 della L. n. 145/2018 che ha stabilito che, con decreto del Ministro per la famiglia e le disabilità, di concerto con i Ministri del lavoro e delle politiche sociali, delle infrastrutture e dei trasporti e per i beni e le attività culturali, fossero definiti i criteri per il rilascio della Carta e determinate le modalità per l'individuazione degli aventi diritto e la realizzazione e la distribuzione dello strumento a cura dell'INPS.


Il DPCM del 6 novembre 2020 ha poi definito i criteri per il rilascio della Carta, definendo le modalità per l’individuazione degli aventi diritto e per la sua realizzazione e distribuzione.


Nello specifico, ha stabilito che la Carta, rilasciata dall’INPS, attesti i soggetti disabili o non autosufficienti e ha attribuito all’Istituto il compito di verificare la corrispondenza con i requisiti richiesti delle informazioni rese nella domanda del cittadino e di affidare, una volta accertato il possesso di tali requisiti, la produzione della Carta all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e, attraverso un gestore esterno del servizio di consegna, provvedere alla distribuzione della stessa.


Lo scopo della Carta è quello di favorire il raggiungimento della piena inclusione delle persone disabili nella vita sociale e culturale, contribuendo al superamento dell’emarginazione strutturale che ancora le riguarda. Essa pone tuttavia delicate questioni relative alla protezione dei dati personali, ed è stata perciò avviata un’interlocuzione tra il Garante della Privacy e l’INPS per rendere conformi i trattamenti dei dati alla disciplina in materia di protezione dei dati personali.


La Carta viene presentata dall’interessato all’erogatore unitamente al proprio codice fiscale e ad un documento di identità, dopodiché, quest’ultimo, attraverso l’utilizzo di un lettore QR Code e la digitazione del codice fiscale fornito dall’Interessato, richiama il servizio online di verifica messo a disposizione dall’INPS (art. 3).


A quel punto, l’erogatore può effettuare due tipologie di accesso. Innanzitutto, un accesso di I livello, che gli consente di verificare la validità della Carta e che l’interessato appartenga, o meno, alla platea dei soggetti beneficiari di tale strumento, con garanzia di aggiornamento, limitando la visualizzazione ai soli nome, cognome, data di nascita, codice fiscale e condizione generale di disabilità (art. 2).


Si può avere poi un accesso di II livello, con il quale l’erogatore può accedere a ulteriori informazioni, relative esclusivamente al giudizio medico legale, all’ eventuale percentuale di invalidità civile, a eventuali benefici fiscali, alla pensione percepita e al diritto o meno all’accompagnatore, senza per altro alcuna forma di conservazione dei dati dell’interessato.


Lo schema di disciplinare configura l’INPS come titolare del trattamento, assicurando il rispetto dei principi e delle regole in materia di protezione dei dati personali (art. 4), definendo le modalità di sottoposizione dell’informativa agli interessati (art. 5) e richiamando gli obblighi in materia di violazione dei dati personali (art. 6).


* DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 6 novembre 2020 - Definizione dei criteri per il rilascio  della  Carta  europea  della disabilita' in Italia. (21A07501)  (GU n.304 del 23-12-2021)