cambia grandezza del testo A A A

Malasanità, la spending review peggiorerà le cose

Il neonato morto al San Giovanni di Roma per uno scambio di flebo. Al Careggi di Firenze una trasfusione sbagliata ha ucciso un uomo di 60 anni. Ad Agrigento un feto dato per morto è nato, invece, vivo. Sono diversi giorni che le pagine di cronaca dei quotidiani raccontano storie  di malasanità. Eppure, secondo qualcuno, le cose sono destinate a peggiorare. La spending review, infatti, non farà bene alla sanità. Le previsioni sono delle più buie: secondo la Cgil si tratta di “una scure che si abbattera’ sulla sanita’ per 4,7 miliardi di tagli ai finanziamenti che si aggiungeranno agli 8 miliardi previsti dalla precedente manovra”.

“Il tutto per un totale di oltre 21,5 i miliardi di tagli cumulati nel prossimo triennio”, prosegue la Cgil.

“Invece di operare una seria riorganizzazione della Sanita’, attraverso una vera lotta agli sprechi, taglia ancora finanziamenti fino a compromettere il diritto dei cittadini alla tutela della salute e a ricevere cure di qualità” si legge in una nota del sindacato.

Anche dalla Conferenza delle Regioni che si è riunita ieri non sono arrivate notizie rassicuranti: “Con questi tagli le Regioni rischiano di non firmare il Patto per la Salute e neanche di poter gestire la Sanita’ il prossimo anno” ha detto il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ”Non sono tagli alla spesa ma ai servizi per i cittadini – ha proseguito Spacca -. La spending review fatta cosi’ e’ inaccettabile”. Della stessa opinione Vasco Errani, presidente della Conferenza: “Nel combinato disposto tra spending review e manovra 2013-2014 c’è un taglio così pesante alla sanità da non rendere sostenibile e possibile il Patto per la salute”.

“Siamo in presenza di un taglio lineare e non agli sprechi – ha detto Errani – che va ad interagire sui servizi, per cui sanità e trasporto pubblico locale sono oggettivamente a rischio. Noi siamo pronti a discutere nel merito sulla riduzione dei costi e l’azzeramento degli sprechi, ma la spending review bisogna comunque farla”.

Errani punta su una verifica vera dell’obiettivo che si pone nel provvedimento: “Quello che noi abbiamo proposto e che continuiamo a proporre al Governo è di fare una verifica puntuale in relazione alla riduzione e azzeramento degli sprechi senza ridurre i servizi. Chiediamo una disponibilità al Governo, di qui alla legge di stabilità, di verificare puntualmente questi elementi perché ci rendiamo conto della fase difficilissima in cui si trova il nostro Paese, ma sulla base di questo lavoro, che è ancora da fare, è possibile dare sicurezza ai cittadini sull’erogazione di servizi sul trasporto pubblico locale, di quelli sanitari e dei servizi sociali che sono praticamente azzerati e sulla possibilità di erogarli. È questa la nostra sfida, che proponiamo al Governo”.

Anche Federconsumatori non ci sta: “I tagli annunciati mettono in discussione l’equità e la qualità dei servizi sanitari senza incidere, come invece è necessario e possibile (vedi l’esperienza della Asl di Salerno) , su sprechi, privilegi ed inefficienze. Inoltre, mentre si riducono le risorse, non si fa nulla per innovare i modelli di assistenza e di organizzazione del lavoro. E’ ovvio, dunque, che in questo quadro già drammatico la sforbiciata avrà ripercussioni devastanti”.