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Reddito di liberta' per le donne vittime di violenza

Il Reddito di Libertà è una misura specifica di sostegno alle donne vittime di violenza, in condizione di povertà materiale, affinché attraverso l’indipendenza economica acquisiscano la loro autonomia ed indipendenza economica (DPCM 17 Dicembre 2020- GU 172/2021).


In arrivo una nuova misura di sostegno varata dal governo rivolta alle persone in difficoltà. In particolar modo il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, va incontro alle donne vittime di violenza ed in difficoltà economiche. Il reddito di libertà rappresenta l’ultima misura di welfare che assiste i soggetti fragili e vittime di un reato


Le risorse sono  finalizzate  a  contenere  i gravi effetti economici derivanti  dall'emergenza  epidemiologica  da COVID-19, in particolare per quanto concerne le donne  in  condizione di  maggiore  vulnerabilita',   nonche'   di   favorire,   attraverso l'indipendenza economica, percorsi di autonomia  e  di  emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di poverta'


Le risorse di cui al dpcm sono  trasferite  ad  Inps dal  Dipartimento  per  le  pari  opportunita'   sulla   base   della programmazione della spesa massima stabilita per le   singole  regioni


Per le finalita' del dpcm, e' riconosciuto  un contributo denominato «Reddito di liberta'», stabilito  nella  misura massima di euro 400 pro capite su base  mensile  per  un  massimo  di dodici mensilita' destinato alle donne vittime di  violenza,  sole  o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti  dalle regioni e dai servizi  sociali  nei  percorsi  di  fuoriuscita  dalla violenza, al fine di contribuire a sostenerne l'autonomia. 


Il Reddito di liberta' e' riconosciuto su istanza di parte, alle donne che hanno subito violenza  e si  trovino  in  condizioni  di  particolare  vulnerabilita'   o   in condizione  di  poverta',  al  fine   di   favorirne   l'indipendenza economica, la cui condizione di bisogno straordinaria  o  urgente  e' dichiarata  dal  servizio  sociale   professionale   di   riferimento territoriale nella stessa dichiarazione di cui sopra. Non puo' essere accolta piu' di un'istanza riferita  alla  donna vittima di violenza e presentata nella medesima regione  o  in  altra regione. 


La  domanda  e'  presentata  all'Inps  sulla  base  del  modello predisposto di un'autocertificazione dell'interessata,  allegando  la dichiarazione  firmata   dal   rappresentante   legale   del   Centro antiviolenza che ha preso in carico la stessa,  che ne attesti il percorso di emancipazione ed autonomia intrapreso e  la dichiarazione del servizio sociale professionale di riferimento,  che ne attesti lo stato di bisogno legato alla situazione straordinaria o urgente.


Il   Reddito   di   liberta'   e'   finalizzato   a   sostenere prioritariamente le spese per assicurare l'autonomia abitativa  e  la riacquisizione   dell'autonomia   personale   nonche'   il   percorso scolastico  e  formativo  dei/delle  figli/figlie  minori  e  non  e' incompatibile con altri strumenti di  sostegno  come  il  Reddito  di cittadinanza.