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Tubercolosi al Gemelli: infermiera parte civile, no a genitori bimbi

(ANSA) - ROMA, 25 SET - Un'infermiera in servizio al Policlinico Gemelli risultata positiva al test della tubercolosi sarà l'unica parte civile al processo che vede nove tra dirigenti e medici dell'ospedale accusati di lesioni personali colpose, in seguito ai risultati di un'indagine della procura capitolina avviata dopo i casi di tubercolosi registrati tra gennaio e luglio 2011 e che riguardarono una neonata e un'infermiera del reparto di neonatologia. Il giudice monocratico Gennaro Romano ha invece disatteso le ulteriori richieste di parti civili avanzate dai genitori di numerosi bambini e dal Codacons.


A fine novembre l'udienza nel corso della quale si svolgerà tutta l'attività preliminare al dibattimento con eventualmente anche l'ammissione dei mezzi di prova. Udienza, questa, che seguirà l'udienza del troncone principale dell'inchiesta che, a metà novembre, vedrà il gip esaminare l'opposizione avanzata dalle parti offese alla richiesta della procura di archiviare la posizione di otto dirigenti medici indagati per epidemia colposa (188 bambini e 29 lavoratori del Dipartimento di pediatria risultarono positivi al batterio).


Proprio l'esistenza dei bambini quali 'parti offese' nel troncone principale del procedimento ha portato oggi il giudice ad escluderne l'ammissione come parti civili nel secondo processo. "L'accoglimento delle richieste - si legge nell'ordinanza del giudice - determinerebbe una duplicazione di azioni civili e, in generale, di procedimenti".


Quanto alla disattesa richiesta di costituzione di parte civile del Codacons, il giudice ha osservato che "non esiste uno specifico riferimento nello Statuto dell'associazione alla tutela della salute e in particolare alla stessa tutela negli ambienti di lavoro. Il Codacons tutela non i cittadini ma solo i cittadini in quanto consumatori, e di conseguenza, deve escludersi la legittimazione rispetto al presente processo per lesioni ai danni di soggetti determinati".(ANSA).