cambia grandezza del testo A A A

Sciopero balneari, Adiconsum contraria: “No a sequestro del demanio pubblico”

Gli stabilimenti balneari hanno annunciato che il 3 agosto metteranno in atto una protesta per cui gli ombrelloni resteranno chiusi fino alle 11. La notizia non è piaciuta al Segretario generale di Adiconsum Pietro Giordano che commenta: “Una vera vergogna nazionale lo pseudo-sciopero dichiarato dalle Associazioni imprenditoriali degli stabilimenti balneari, che con un’ipocrisia mai vista chiedono il supporto delle Istituzioni che da anni sfruttano e che riguarda poche ore della giornata, quelle di minor afflusso dei bagnanti”.

Giordano ha ricordato che “fortunatamente la categoria ha anche un’imprenditoria sana che rispetta le leggi e che non opera oltre ed in dispregio di esse”. Per fare solo un esempio: il turismo balneare della costiera adriatica che rispetta i 5 metri di spiaggia libera dalla battigia, senza tasse di accesso; il diritto di passeggiare e di godere di suolo pubblico in prossimità della battigia senza che ciò sia impedito da reti, da muri, da ombrelloni, fuori legge; la possibilità di godere di una bibita fresca senza dover pagare un ticket per accedere al bar dello stabilimento balneare.

“Non è più sopportabile che intere zone di demanio pubblico vengano sequestrate, in violazione delle leggi vigenti, per decenni”, realizzando strutture non removibili con destinazioni d’uso non previste dalle leggi. “Non è possibile – aggiunge Giordano – che le concessioni demaniali pubbliche non vengano messe a bando per decenni, realizzando una sorta di casta irremovibile che con qualche migliaio di euro produce redditi enormi, evadendo spesso le tasse e la contribuzione previdenziale ed assistenziale dei tanti dipendenti stagionali”.

Il Segretario Generale di Adiconsum sottolinea anche il fatto che da anni l’Unione Europea chiede che tali concessioni demaniali vengano messe all’asta. Insomma la posizione dell’Associazione dei consumatori è chiara: la protesa degli stabilimenti balneari non ha fondamento nel momento in cui il settore registra una serie di scorrettezze, non rispetta i diritti dei bagnanti previsti dalle leggi. “Basta con le “caste” di ogni tipo – ha concluso Giordano – il diritto alla balneazione ed al godere di una giornata di mare senza costi enormi è un diritto che va rispettato in un Paese civile.