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Agenzia del territorio: crolla il mercato immobiliare

Crolla il mercato immobiliare italiano: meno 17,8% per tutte le compravendite e flessione ancora maggiore, pari a quasi il 20%, per il settore residenziale. L’andamento negativo è comune a tutte le maggiori città, con un calo più elevato a Palermo, Genova, Roma e Firenze. Il crollo delle compravendite immobiliari nel I trimestre del 2012 nasce dalla crisi del mercato di fine 2011 – con tutti gli indicatori macroeconomici negativi, dal Pil alla spesa delle famiglie – e giocoforza non considera le eventuali ripercussioni dell’aumento della tassazione sugli immobili. I dati sono dell’Agenzia del territorio, che ha reso noto l’andamento delle compravendite fatte in Italia nel primo trimestre dell’anno, messe a confronto con lo stesso periodo del 2011.

Emerge che, dopo la lieve ripresa degli ultimi sei mesi del 2011, il mercato immobiliare italiano torna a mostrare una flessione elevata. Il tasso tendenziale annuo del volume di compravendite nel primo trimestre del 2012, confrontata al I trimestre 2011, è in flessione del 17,8% sull’intero settore immobiliare. Il crollo è ancora maggiore se si considera il solo settore residenziale, che con 110.021 transazioni registrate nel I trimestre 2012 rappresenta il 45% circa dell’intero mercato immobiliare per numero di compravendite: questo mostra un pesante calo degli scambi, pari a una flessione del 19,6%. Stesso andamento negativo per le pertinenze, in maggioranza riconducibili all’uso residenziale, che calano del 17,4%.

L’andamento negativo accomuna tutte le grandi città, con picchi anche superiori al 20%. È il caso di Palermo, dove la compravendita di abitazioni crolla del 26,5%, seguita da Genova (meno 21,8%), da Roma e da Firenze (entrambe in flessione del 21% circa). Molto elevato il calo anche a Bologna (meno 18,4%) e Torino (meno 18,1%); Milano e Napoli subiscono rispettivamente una perdita del 10,7% e del 9,8%.

Andamento analogo anche nei comuni della provincia, dove il mercato delle abitazioni diminuisce del 15,9%. Anche in questo caso, analogamente con l’andamento delle città capoluogo, il tasso negativo più elevato si riscontra nell’hinterland di Palermo, che perde più del 25%, seguito dal meno 21,6% della provincia di Firenze. Per le altre province, ci sono cali compresi tra il meno 17,6% di Genova, il meno 16,1% di Roma e il meno 13% di Milano.

Il crollo del mercato immobiliare va interpretato alla luce del contesto socio-economico degli ultimi mesi del 2011: dipende dalla crisi economica. Pil in flessione, disoccupazione in aumento, spesa delle famiglie in calo e aumento del tasso di interesse sui prestiti alle famiglie per l’acquisto di casa – salito costantemente nel 2011 – spiegano dunque, unite al “quadro di massima incertezza politico-economica”, il crollo del mercato. I dati resi noti oggi non comprendono invece il peso dell’Imu, che evidentemente potrà essere valutato solo nei prossimi mesi.

Spiega infatti l’Agenzia del territorio: “La crisi del mercato, registrata al momento del rogito nel I trimestre 2012, dipende totalmente dalle condizioni negative della nostra economia, dal contenimento della domanda interna e dall’aumento del costo del denaro per l’acquisto di abitazioni. Non è ravvisabile, pertanto, una correlazione tra i dati qui presentati, di riduzione del mercato immobiliare nel I trimestre 2012, e l’aumento della tassazione degli immobili decisa con il decreto legge del 6 dicembre 2011, n.201, praticamente alla fine dell’ultimo trimestre 2011”.