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Aumento del ticket, la notizia (smentita) che fa discutere

La notizia ha tenuto banco ieri per qualche ora, giusto il tempo di scatenare una polemica. Andiamo con ordine. La notizia raccontava di un vertice al ministero della Sanità per discutere di un’eventuale aumento dei ticket sanitari per sei fasce della popolazione. “Ipotesi destituite di ogni fondamento” ha negato di fretta il ministro Renato Balduzzi, salvo poi specificare, in una seconda nota, che “il Ministero è attualmente impegnato a individuare strumenti e misure che, pur realizzando la programmazione economico-finanziaria prevista per il Servizio sanitario nazionale dal decreto legge 98/2011 adottato dal precedente Governo, disegnano un percorso alternativo, in relazione alla insostenibilità dell’impatto sociale e assistenziale che avrebbe una mera applicazione di quanto ad oggi già fissato in materia di ticket, così come concordemente evidenziato dagli interlocutori tecnici e politici che il Ministro Balduzzi ha inteso informalmente consultare”.Inoltre, ammette che “l’alternativa a cui si sta pensando è quella di modalità di partecipazione alla spesa sanitaria e assistenziale da parte dei cittadini socialmente più equa, e definita in modo tale da non creare problemi ai pazienti affetti da patologie croniche, e che tenga anche conto della numerosità del nucleo familiare. In questo modo il contributo che ciascun assistito può essere chiamato a dare sarà di importo modesto e comunque correlato al reddito familiare. Su questa problematica il Ministro Balduzzi auspica che si possa aprire una seria e pacata discussione”.

La precisazione, comunque, non è sembrata meglio della notizia smentita. “Indigna la nota stampa del Ministro, che insiste nei suoi errori : ragiona ancora, pur riconoscendone l’insostenibilità, su quanto deciso dal Gov. Berlusconi in termini di ticket; ignora i dati sulla riduzione della spesa sanitaria  pubblica, la crescita di quella privata e il ricorso sempre più gravoso per i cittadini a prestazioni e servizi privati; attribuisce alla crisi e non al governo  la fine dell’universalismo  del nostro SSN. Non è accettabile parlare di compartecipazione “equa” alla spesa sanitaria ed assistenziale e, contemporaneamente, insistere per una tassa in più ad esclusivo carico dei malati” commenta Federconsumatori che aggiunge: “Il Ministro fa orecchie da mercante e continua  a “cianciare” su tagli e ticket, ignorando le critiche e le opposizioni. E’ giunta l’ora di dare finalmente ascolto alle rappresentanze professionali e dei cittadini, facendo tesoro delle idee e proposte avanzate”.