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Commercio, lavoratori in piazza: “La domenica non ha prezzo”

La domenica non ha prezzo. E il modello da rincorrere non può essere solo quello del consumo. Le liberalizzazioni degli orari e delle aperture nel commercio la domenica e nei giorni festivi non piacciono ai sindacati del settore, che ieri hanno dato vita a una giornata di proteste ed eventi. Occasione: la Giornata europea per le domeniche libere dal lavoro.

La Giornata è organizzata dall’European Sunday Alliance, network europeo di sindacati, società civili e religiose impegnate ad accrescere la consapevolezza del valore della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. E si è saldata con la posizione dei sindacati del commercio e dei lavoratori del settore, che hanno dato vita a una mobilitazione all’insegna dello slogan “la domenica non ha prezzo”. Presidi, sit in e volantinaggi sono stati organizzati da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uitucs Uil: i sindacati del commercio sono infatti contrari alla totale liberalizzazione degli orari e delle aperture nel commercio introdotta dal governo. A Roma, una delle manifestazioni principali si è svolta davanti al centro commerciale di Cinecittà 2 .

Davanti a Cinecittà 2 è intervenuta il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, per la quale i negozi aperti la domenica non aiutano i consumi e il modello di società dei centri commerciali non può rappresentare l’unico disponibile. Ha detto Camusso: “Le liberalizzazioni del commercio con l’apertura sette giorni su sette non determinano un aumento dei consumi, ma incidono sulle condizioni materiali di vita dei lavoratori, con turni sempre più massacranti, con una sempre maggiore richiesta di flessibilità, oltre che sui costi di gestione. Peraltro quello dei centro commerciali è un modello di società che non ci convince, non può essere l’unico modello. C’é un problema che riguarda la vita delle persone, il commercio non riguarda i servizi pubblici indispensabili, la vita non è fatta solo di consumi, anche perché o comunque aumentano le retribuzioni, o i consumi con crescono”.

I lavoratori del commercio sollevano il tema della difficoltà di conciliare orari di lavoro e famiglia,  problema che si fa più delicato e urgente per le donne e le giovani madri lavoratrici. Da qui la mobilitazione, che si è svolta in occasione della Giornata europea per le domeniche libere dal lavoro lanciata dall’European Sunday Alliance. Scrive la sigla: “In questi tempi di crisi economica e finanziaria, durante la quale sempre più diritti economici e sociali sono messi sotto pressione, la domenica libera dal lavoro è una dimostrazione chiara e visibile che le persone e le nostre società non dipendono solamente dal lavoro e dall’economia. Noi crediamo che tutti i cittadini dell’Unione europea abbiano diritto di beneficiare di orari di lavoro dignitosi che, per una questione di principio, escludano il lavoro tardo serale, notturno, durante le festività pubbliche e le domeniche. Solo i servizi essenziali dovrebbero essere operativi la domenica”.